sabato 25 giugno 2011

CLEANMYMAC-SCREENIUM I PRIMI DUE PROGRAMMI PER MAC...... NE SEGUIRANNO ALTRI..... :) ;)

CLEANMYMAC

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SCREENIUM

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martedì 21 giugno 2011

ASSASSIN'S CREED 1-2 TANTO PER RICORDARE QUALCOSA


Trama

La storia di Assassin's Creed inizia nel settembre del 2012, quando un barista di nome Desmond Miles (il personaggio controllato dal giocatore), è stato rapito da persone sconosciute molto prima dell'inizio del gioco e tenuto nelle Industrie Abstergo dove i ricercatori lavorano al progetto Animus. L'Animus è un macchinario in grado di visionare le memorie dell'antenato di chi lo usa, Desmond è stato "scelto" per il progetto per via della relazione con il suo antenato Altaïr, un membro della setta degli Assassini vissuto durante la Terza Crociata in Terra Santa; i dirigenti dell'Abstergo mostrano particolare interesse su qualcosa con cui è venuto a che fare Altaïr e vorrebbero saperne di più. Ma la mente di Desmond inizialmente rigetta le memorie di Altaïr (الطائر in arabo), dovendo quindi iniziare da un ricordo diverso e gradualmente procedendo sul ricordo interessato. I due ricercatori che supervisioneranno il lavoro di Desmond sono il dottor Warren Vidic e la sua assistente Lucy Stillman.
Le memorie di Altaïr iniziano nel 1191Riccardo Cuor di Leone ha appena preso il porto d'Acri dall'occupazione dei musulmani, con una base per le operazioni, i crociati si preparano a marciare a sud con obiettivo Gerusalemme, con l'intento di restituirla alla Cristianità. Comunque il Saladino a capo delle forze Arabe non permetterà al re inglese di umiliarlo un'altra volta; l'esercito musulmano si sta ammassando presso le rovine di Arsuf, per tendere un'imboscata ai crociati, e impedire che raggiungano Gerusalemme.
Altaïr durante un assassinio
La prima memoria di Desmond risale al fallimento dell'assassinio del Gran Maestro dei Cavalieri TemplariRoberto di Sable, e del recupero del loro tesoro dal Tempio di Salomone, ma un compagno di Altaïr riuscirà a recuperare l'artefatto, perdendo però un braccio e il fratello, poiché Altaïr, troppo fiducioso in se stesso, ha messo in pericolo tutta la setta. Dopo questi fatti Altaïr è degradato al grado di Novizio (il più basso rango nell'ordine degli Assassini). Ma Al Mualim, leader della setta, gli offre la possibilità di redimersi, Altaïr dovrà avventurarsi nella Terra Santa, e uccidere nove uomini, responsabili di fomentare la guerra in corso nella regione, così facendo riporterà la pace nella regione e riacquisterà il proprio grado di Priore.
Ma nel corso della sua avventura scoprirà che tutti i suoi bersagli (uomini sia appartenenti alla fazione dei Crociati che a quella deiSaraceni) sono collegati tra di loro da un patto di sangue, simile a quello degli Assassini: il loro obiettivo è creare un nuovo mondo, e per ottenerlo gli serve l'artefatto rubato. A ogni obiettivo eliminato, ad Altaïr viene restituito un rango e una parte del suo equipaggiamento. Procedendo nella sua missione, Al Mualim gli spiegherà che la setta rivale altri non sono che i Templari; essi vogliono avere il controllo della Terra Santa, ma non in nome della Chiesa, bensì per loro stessi, per "imporre" la pace e creare così "il mondo perfetto", e per raggiungere lo scopo si sono infiltrati in entrambi gli schieramenti (Alcuni di loro sono infatti reggenti di città, comandanti di eserciti o grandi mercanti). Al Mualim spiegherà anche che condivide la loro idea di pace, ma non i mezzi per ottenerla; infatti i bersagli di Altaïr compiono gesti atroci, come condanne a morte sommarie o esperimenti medici su esseri umani ai limiti della morale. Nell'assassinare Roberto di Sable a Gerusalemme, si scopre in realtà che il Templare non è mai stato in quella città, si trova invece a Arsuf, nella famosa battaglia per coalizzare Crociati e Saraceni contro gli Assassini, usando come espediente gli omicidi degli altri otto obiettivi, (fondamentali per entrambi gli eserciti), così facendo gli Assassini non avrebbero alcuna possibilità di salvezza contro le forze congiunte di Crociati e Saraceni. Così Altaïr arriva in tempo ad Arsuf per dire a re Riccardo, di come Roberto intendesse tradirlo. Per mettere alla prova la fedeltà del suo luogotenente fa sfidare i due in duello decretando che Dio farà vincere il giusto. Con l'assassinio di Roberto di Sable (l'ultimo dei 9), è rivelato (dallo stesso Roberto ormai morente) che lo stesso maestro di Altaïr, Al Mualim è il vero Gran Maestro dei Templari. Tornato di corsa a Masyaf Altaïr scopre che l'intero villaggio è sotto il controllo mentale di Al Mualim.
Il maestro gli rivela il motivo per cui gli ha fatto assassinare i bersagli, ovvero per impedire che altri mettessero le mani sul manufatto, il "Frutto dell'Eden" in grado di controllare i cuori e le menti di chi lo contempla, anche se stranamente Altaïr ne sembra immune. Al Mualim rivelerà anche ad Altaïr dei poteri del Frutto dell'Eden, e di come alcuni episodi biblici e storici non sono altro che illusioni generate dallo stesso artefatto. Dopo un duro scontro, Altaïr uccide Al Mualim e l'artefatto si attiva disegnando un mappamondo olografico (con una precisione impossibile per il XII secolo), rivelando la locazione di altri "Frutti dell'Eden".
Con le memorie di Altaïr complete, a Desmond è rivelato che all'Abstergo servivano i ricordi del protagonista per sapere dove cercare gli artefatti, infatti la compagnia vuole usarli per creare un mondo perfetto, (allo stesso modo dei Templari 1000 anni prima, notare anche che Abstergo in latino vuole dire purificare, ripulire) volendo controllare le menti di tutto il globo attraverso un lancio satellitare con il "Frutto dell'Eden" a bordo, e uccidendo chiunque resisterà. L'Abstergo non ha più bisogno di Desmond e lo vorrebbe eliminare, Ma Lucy lo salva, dicendo che le sue memorie potrebbero ancora servire, e di non lasciare niente al caso. Vidic lascia la stanza dicendo a Desmond di non rilassarsi troppo e che ci sarà ancora bisogno di lui.
Nel corso della storia sarà mostrato come Lucy (uno dei ricercatori che lavorano all'Animus), sia in realtà anch'essa membro degli Assassini, infiltrata nell'Abstergo per controllare Desmond e spiare i dirigenti. Lucy spiegherà a Desmond che l'Abstergo è stata fondata dai Templari, che hanno governato il mondo segretamente fino a quell'epoca, e che ancora danno la caccia agli Assassini. Nella conclusione del gioco Desmond vedrà attraverso l'"occhio dell'aquila", come sapeva fare il suo antenato, Lucy allontanarsi (con un alone blu) e Vidic (con un alone rosso). Poi andrà nella sua stanza per vedere il muro pieno di simboli ignoti e scritte in lingue straniere, tutto realizzato con sangue. Inoltre, curiosando nei computer presenti si potranno scoprire alcuni dettagli riguardanti la Abstergo e le sue attività.

Il Credo dell'Assassino

Il Credo dell'Assassino è costituito da tre semplici regole cui devono attenersi tutti gli Assassini degni di onore:
  1. Trattenere la lama dalla carne degli innocenti.
  2. Agire con Discrezione.(In alcuni casi in cui si viene provocati o attaccati vigliaccamente si può però agire in modo indiscreto)
  3. Non compromettere mai la confraternita.

Personaggi-obiettivi

Le dieci vittime di Altaïr Ibn La-Ahad sono:
  • Tamir: Potente mercante d‘armi. Sarà ucciso nel quartiere povero di Damasco, dopo che avrà svolto un omicidio in pubblico per disobbedienza, costui muove un grosso carico di armi per alimentare la guerra in corso.
  • Talal: Verrà ucciso a Gerusalemme mentre scappa da Altair, proprio perché svolgeva un giro losco di prigionieri spedendoli da Gerusalemme ad Acri.
  • Garniero di Naplusa: Verrà ucciso ad Acri nel suo ospedale dove tiene prigionieri prostitute, lebbrosi, etc., dopo che avrà spezzato le gambe a un uomo rinchiuso nel suo ospedale, che tenta di scappare (tutto al fine di creare la pace cercando di controllare le menti dei suoi "pazienti").
  • Abu'l Nouquoud: Considerato il re dei mercanti e anche un grande finanziatore della guerra sarà ucciso nel quartiere ricco di Damasco durante un banchetto nel suo maestoso palazzo, dopo il suo discorso dove accusa gli invitati di falsità e ipocrisia e li avvelena, ordinando alle guardie di non lasciare nessuno in vita.
  • Guglielmo del Monferrato: Reggente di Acri al posto di Re Riccardo; in realtà i due non vanno d'accordo, e Guglielmo intende far uccidere Riccardo per consegnare la città ai Templari, come pure Abu'l Nouquoud e Majid Addin, dopo aver sequestrato il cibo alla popolazione (per razionarle in tempi di bisogno secondo lui). Ogni volta che viene redarguito dal re sfoga la sua frustrazione sui soldati. Verrà ucciso da Altair proprio durante una delle sue sfuriate.
  • Majd Addin: Un tempo semplice scriba del califfo, è divenuto reggente di Gerusalemme dopo aver fatto piazza pulita di tutti i pretendenti mascherando gli omicidi come "incidenti". Vittima di un irrefrenabile delirio di onnipotenza (dirà che non esiste gioia più grande del poter decidere della vita altrui) verrà ucciso da Altair durante una pubblica esecuzione.
  • Sibrando: Gran Maestro dell'ordine Teutonico, violento e irascibile; l'uccisione di tutti i suoi compagni Templari, unita alla sua paura della morte, lo hanno reso sospettoso e paranoico, facendogli vedere ovunque potenziali assassini (arriverà ad uccidere un sacerdote credendolo un assassino per il solo fatto che questi ultimi si vestono allo stesso modo). Verrà ucciso da Altaïr a bordo della sua nave mentre cerca di imporre un embargo navale di fronte al porto di Acri per impedire l'arrivo di altre truppe in rinforzo ai Crociati.
  • Jubair al Hakim: probabilmente ispirato alla vera figura storica di Ibn Jubayr. Gran Sapiente di Damasco, è un integralista e un fanatico che vede i libri pieni di menzogne per gli uomini, che confidano in quei libri più che nelle loro conoscenze. Verrà ucciso mentre tiene un discorso per incitare i cittadini a bruciare tutti i libri della città.
  • Roberto di Sable: Il Gran Maestro dei Templari, troverà il modo di sfruttare gli omicidi di Altaïr a suo vantaggio durante la battaglia di Arsuf. Appena prima di partire per incontrareSalah al'Din, Altaïr arriverà davanti a re Riccardo e gli spiegherà i piani di Roberto, tuttavia non sapendo a chi credere, farà sì che Altaïr e Roberto duellino, in quell'occasione Altaïr ucciderà finalmente il Templare, ma non prima che quest'ultimo gli riveli chi è l'ultimo Templare....
  • Al Mualim: Il maestro degli Assassini, verrà ucciso nel cortile della sua fortezza degli Assassini a Masyaf, dopo uno scontro in cui userà i poteri dell'artefatto contro Altaïr.

Modalità di gioco

Controllando Altaïr Ibn La-Ahad per le strade di Gerusalemme si può girare liberamente per la città e confondersi tra la folla, così come combattere con la spada nel bel mezzo della piazza cittadina. Inoltre si può spostare e spingere le persone tra la folla (che interagiscono in tempo reale), che poi a loro volta bisbiglieranno tra loro o magari grideranno per vedere una sanguinosa esecuzione. La propria missione sarà composta da quattro parti: raccolta d'informazioni sul soggetto, approccio, omicidio e fuga. È possibile agire in modo violento in mezzo alla folla ma al momento della fuga essa ostacolerà il giocatore mentre viceversa, rendendosi invisibile e non facendosi notare, è possibile usare la gente come scudo per nascondersi e far perdere le proprie tracce. Le figure che meriteranno di cadere sotto i colpi di Altaïr saranno MercantiReggentiSunniti e Crociati, le missioni si svolgono in locazioni medievali mediorientali e Altaïr deve infiltrarsi negli ambienti cittadini destando meno sospetti possibili, scovare ed eliminare i suoi bersagli agendo nell'ombra e con la massima discrezione per non essere scoperto. I cittadini copriranno un importante ruolo, potranno essere d'aiuto, perché ci si potrà nascondere in mezzo alla folla, o d'ostacolo perché chiameranno le guardie. Il protagonista oltre che con la gente può anche interagire con l'ambiente, infatti grazie alla sua grande agilità e velocità ogni sporgenza o appiglio diventa fondamentale per favorire gli spostamenti, può saltare da un tetto all'altro di case, e edifici, o arrampicarsi trovando sostegno in cornicioni, fessure e davanzali, sfruttando movimenti simili a quelli del Parkour, inoltre proseguendo nel gioco, e recuperando l'equipaggiamento perso, Altaïr sarà dotato di armi via via sempre più letali che permettono un combattimento migliore contro i nemici, e imparerà anche mosse acrobatiche per aggrapparsi, utilissime in caso Altaïr cada dopo essere colpito da una freccia o per scendere più rapidamente dalle pareti.

Ambientazioni

Le avventure di Desmond Miles si svolgono all'ultimo piano della sede della Abstergo, a New York. Altaïr, invece, agirà in 4 diverse città, ovvero:
L'area circostante queste città sarà parte integrante ed esplorabile del Regno e verrà chiamata Periferia.
ASSASSIN'S CREED 2 
Mentre Desmond contempla l'evanescente messaggio lasciato dal Soggetto 16 nella sua cella, Lucy, macchiata di sangue e visibilmente preoccupata, entra e gli ordina di rientrare nell'Animus. Qui il protagonista assiste alla nascita di un bambino, Ezio, nell'Italia del Rinascimento, prima di essere estromesso bruscamente. I due fuggono dall'edificio della Abstergo e si rifugiano in un nascondiglio segreto dove li attendono due membri della confraternita degli Assassini: lo storico Shaun Hastings e l'esperta di computer Rebecca Crane, creatrice dell'Animus 2.0 (che chiama affettuosamente "Baby"). Lucy ritiene che i Templari non siano l'unica minaccia per l'umanità, e che la chiave per svelare la verità sia un giovane nobile fiorentino.
Lucy pensa anche che immergersi nella vita di un assassino possa avere un benefico effetto collaterale: con i Templari sempre più vicini e decisi a ridurre il numero dei membri della confraternita nel mondo, crede infatti che grazie all'osmosi (un effetto collaterale dell'Animus), Desmond possa acquisire le abilità di Ezio rivivendo la sua vita, proprio come se fosse lui.
L'Ezio Auditore che Desmond incontra nell'Animus è uno scapestrato diciassettenne, dedito ai divertimenti, con alcune rivalità con un certo Vieri De' Pazzi, con cui passa i mesi a bisticciare. La sua giovinezza spensierata termina però bruscamente quando la sua famiglia viene ingiustamente accusata di aver cospirato ai danni del governo, e di collaborare con gli assassini. Suo padre e i suoi fratelli vengono giustiziati dopo che Uberto Alberti, un magistrato corrotto, ha distrutto le prove che inchiodavano i veri responsabili, precedentemente fingendosi un amico degli Auditore. Sfuggito alla cattura, Ezio è costretto a nascondersi, Dopo aver ricevuto aiuto e assistenza da Paola la tenutaria di un bordello fiorentino che parteggia la sua causa e di Leonardo da Vinci che gli ripara la lama celata, che era stata di suo padre, Giovanni Auditore, anc'egli un assassino. Ezio decide di vendicarsi uccidendo Alberti a una mostra d'arte del Verrocchio, per poi portare madre e sorella in salvo a Villa Auditore, presso Monteriggioni, dove rincontrerà lo zio Mario Auditore.
Mentre anch'egli vi soggiorna per apprendere nuove tecniche di combattimento da suo zio Mario, Ezio scopre che Uberto Alberti non agiva da solo: la cospirazione era stata ordita dalla famiglia Pazzi, da sempre avversa agli Auditore. Ezio apprende inoltre che suo padre non era solamente un banchiere presso la banca Medici e consigliere di Lorenzo de Medici ma era anche un membro della confraternita degli Assassini. I Pazzi, invece, appartengono al segretissimo ordine dei Templari: nemici giurati della confraternita, aspirano a dominare l'Italia e il mondo intero. Ezio inizia a uccidere i Pazzi uno a uno, affinando le proprie capacità grazie a Mario e a un misterioso uomo noto come la Volpe, e comprende che il padre aveva scoperto qualcosa di ben più grave di un semplice complotto politico. Sia la confraternita che i Templari sembrano alla ricerca di un misterioso Codice, un libro che, una volta ricomposto, fornirebbe la chiave di un potente segreto.
A questo punto Lucy chiede a Desmond di recarsi nel magazzino del nascondiglio per testare le capacità acquisite nel periodo trascorso nell'Animus. Come previsto, la sua agilità è migliorata esponenzialmente, e fisicamente è alla pari con Ezio. Gli altri cambiamenti sono meno piacevoli. Desmond manifesta una serie di disturbi allucinatori: apparentemente si tratta di brevi visioni di cavalieri e guardie, per poi evolversi in frammenti della vita di Altaïr, testimone del fatto che l'osmosi può avere conseguenze devastanti. Si trova a vivere una sorta di lungo "flashback" in cui vede Altaïr inseguire una figura sconosciuta, che in seguito si rivelerà Maria (un agente Templare risparmiata dall'Assassino verso la fine del primo gioco). L'inseguimento risulta essere una farsa: Desmond osserva la coppia fare l'amore in cima a una torre. Poco prima di tornare in sé, Desmond vede Altaïr effettuare il Salto della Fede e scopre che non riesce a seguirlo; da questo capisce che non si tratta più di un ricordo di Altaïr ma di un ricordo del figlio di Altaïr e Maria, appena concepito. Al risveglio, la mattina seguente, sembra essersi ripreso del tutto, così torna nell'Animus.
Ezio si reca a Venezia per rintracciare gli uomini elencati in una lista redatta dal padre, e scopre che sono tutti Templari. Mentre li scova e assassina uno dopo l'altro, recuperando così diverse pagine del Codice, gli appare chiaro lo scopo delle loro trame e del loro agire. Il capo, Rodrigo Borgia ("Lo Spagnolo"), sta cercando di localizzare una cripta nascosta, dove è celato un potere oscuro e incommensurabile. I Templari intendono impiegarlo per assicurarsi il dominio sull'umanità. Per aprire la cripta occorre essere in possesso di due "frutti dell'Eden", antichi manufatti che permettono a chi li controlla di compiere azioni incredibili. Mentre si adopera per sottrarne uno al Borgia, Ezio scopre con sommo stupore che diversi amici incontrati durante i suoi viaggi in Italia (tra cui Mario Auditore, Paola, la Volpe, Teodora, Bartolomeo, e Antonio) sono membri della confraternita Assassina, e che glielo avevano nascosto per tutti i suoi 30 anni. A rivelare tutto ciò, oltre ai suoi amici, è Niccolò Machiavelli, il quale si rivela anch'egli un membro della confraternita Assassina. Quindi quelli che erano suoi amici, si rivelano essere suoi compagni. Inoltre si apprende che il ruolo di Ezio in questa serie di eventi è stato preannunciato da un'antica profezia. Egli viene a scoprire dai compagni di essere un profeta atteso da tutti come un eletto grazie a cui il mondo potrà salvarsi. Ma dire che tutte le persone lo aspettavano è ben poco, perché nemmeno i suoi compagni, in realtà, sapevano qual era la sua reale importanza.
Entrati in possesso della Mela dell'Eden, Ezio e gli altri assassini la mostrano a Leonardo da Vinci; questi, involontariamente, la attiva, e di fronte all'immensità dei suoi poteri (ai quali Ezio, così come Altair, si dimostra immune) Machiavelli suggerisce di nasconderla a Forlì, presso Caterina Sforza, alleata dell'ordine e anch'ella Assassina.
Purtroppo, una brutta sorpresa attende Ezio e Machiavelli. Subito dopo il loro arrivo la città viene occupata da Ludovico e Checco Orsi, due fratelli che la donna poco tempo prima aveva assoldato per uccidere il consorte e precedente signore di Forlì, Girolamo Riario (un Templare), ma che ora sono stati incaricati dal Borgia di recuperare la mappa con la posizione delle pagine del codice che Girolamo Riario aveva redatto subito prima di morire e il Frutto dell'Eden, oltre naturalmente alla testa di Caterina.
Grazie ad Ezio, che riesce ad introdursi nella città sprangata e ad aprire le porte, Caterina e Machiavelli, accompagnati dalle poche guardie cittadine rimaste fedeli, si rifugiano nellaRocca di Rivaldino, ma una volta dentro scoprono che due dei figli di Caterina, Ottaviano e Bianca, sono stati catturati. Ezio viene mandato all'esterno a riprenderli, e durante il salvataggio di Ottaviano riesce anche ad uccidere Ludovico, ma tornato a Rivaldino viene a sapere che Checco è riuscito a rubare la Mela ed è fuggito. Ezio lo raggiunge prima che lasci Forlì e lo uccide, ma Checco, prima di morire, riesce a ferirlo gravemente, e l'Assassino fa appena in tempo a scorgere un monaco privo del mignolo sinistro rubare il manufatto prima di svenire. Rinvenuto molti giorni dopo viene a sapere, interrogando i monaci delle due abbazie dentro e fuori della città, che il monaco in questione altri non è che Girolamo Savonarola, il quale, quasi sicuramente, si è diretto a Firenze.
Una volta a Firenze, Ezio scopre che Savonarola ha preso il controllo della città stanziandosi nel quartiere di Oltrarno e scegliendo nove luogotenenti per mantenere la città ai suoi comandi ed a soffocare il malcontento cittadino. Dopo aver sterminato i suoi nove generali, Ezio vede Savonarola trasportato dalla popolazione sul rogo ed Ezio lo uccide lì.
Ezio Auditore con una sua vittima
Questa parte di gioco, da quando Leonardo attiva la mela fino all'uccisione di Savonarola e il recupero del frutto, non è disponibile nella versione normale del gioco, ma solo nell'edizione limitata, edizione PC, oppure scaricabile nei vari digital delivery.
Una volta ritrovate tutte le pagine, dopo averle fatte tradurre da Leonardo Da Vinci e messe in ordine, Ezio e i suoi compagni scoprono, nascosta fra di esse, la mappa mondiale proprio come quella di oggi. Essa conduce Ezio, dopo tanti ragionamenti con i compagni, a Roma nello Stato Pontificio, dove sfida Rodrigo Borgia, che nel frattempo, grazie alle sue trame, è diventato papa e risiede in Vaticano. Il Borgia possiede il secondo frutto dell'Eden (lo scettro papale), cioè un bastone. I due si affrontano nella Cappella Sistina per stabilire chi accederà alla cripta segreta sottostante. Il Templare, apparentemente uscito vincitore dallo scontro, scopre con rabbia che la stanza segreta non gli apre le sue porte. L'indomito Ezio, pur gravemente ferito, lo affronta di nuovo. Dopo averlo fatto crollare a terra, Ezio decide di risparmiare la vita del Borgia.
Entrato nella stanza, Ezio incontra la proiezione olografica di una donna che si presenta come la dea Minerva. Ignorando le domande dell'Assassino, ella si rivolge direttamente a Desmond. Minerva racconta a Desmond (identificato da questa come il vero Profeta) di appartenere ad una razza terrestre senziente presente sulla terra ben prima dell'entrata in scena dell'uomo, e racconta come la razza umana sia stata creata appositamente per servire la sua razza. Successivamente, le due razze si misero a combattere fra loro ma la guerra venne interrotta da una catastrofe naturale provocata da una devastante eruzione solare, la quale indebolì il campo magnetico terrestre e provocò dei disastrosi cataclismi ambientali che misero a rischio di estinzione entrambe le razze. Successivamente a tale cataclisma, le due razze si accordarono per ricostruire la civiltà. Da notare che, come conseguenza di tale collaborazione e grazie all'immensa superiorità intellettuale e tecnologica della razza di Minerva, tutte le religioni dell'uomo sono riconducibili, con le inevitabili modifiche e rivisitazioni, all'antica venerazione per tale razza. Minerva, infine, avverte Desmond che la catastrofe accaduta migliaia di anni fa, potenzialmente in grado di distruggere la vita sulla Terra, si verificherà nuovamente in futuro. A tal proposito ella afferma che il suo popolo aveva cercato un modo per prevenirlo, e che il frutto dei loro sforzi giace celato in vari luoghi del pianeta (chiamati "templi"). Compito di Desmond (e dell'odierna confraternita) è quello di visitare tali templi e portare a termine le ricerche sul modo di prevenire il futuro disastro.
Desmond, infine, esce dall'Animus per scoprire che i Templari, guidati da Warren Vidic, sono giunti al nascondiglio per catturarli. Facendo sfoggio delle sue straordinarie abilità, Desmond combatte a fianco di Lucy per respingere l'attacco. Quando Vidic si ritira, gli Assassini si danno alla fuga appena prima che scorrano i titoli di coda.

Modalità di gioco

Il protagonista di Assassin's Creed II è un nobile fiorentino antenato di Desmond Miles e discendente di Altair, di nome Ezio Auditore (il cui nome, come per Altair, significa "aquila", dal greco aetos, poi latinizzato in Aetius e quindi volgarizzato in Ezio). La trama si dipana lungo ben 23 anni, dal 1476 al 1499, in pieno Rinascimento italiano, caratterizzato dalla costante presenza di fatti e personaggi storici, come MachiavelliCaterina Sforza e Lorenzo de Medici. Durante questo lasso di tempo il protagonista avrà una crescita sia fisica che intellettiva, passando dall'essere un adolescente impulsivo ad un uomo maturo e razionale: questo atteggiamento si rifletterà anche e soprattutto sulle tecniche di assassinio, che diventeranno via via meno plateali e più silenziose.
Nel corso dell'avventura è possibile vedere alcune delle ambientazioni che ospitano questo nuovo episodio e sono: FirenzeSan GimignanoForlì e Venezia. È comunque possibile visitare alcuni luoghi della campagna toscana e della Romagna, oltre agli Appennini e parte di Roma (nella missione finale). Ezio Auditore può spostarsi nei vari luoghi a piedi o a cavallo, mentre a Venezia ha la possibilità di nuotare nei canali (in superficie o immerso finché il suo fiato glielo permette) o spostarsi in gondola. Ezio potrà inoltre comportarsi come un piccolo podestà nella città dove sorge la villa di famiglia, Monteriggioni: spendendo oculatamente i soldi guadagnati, Ezio potrà restaurare varie strutture e servizi del paese, i quali attireranno visitatori e cittadini producendo cospicui introiti (parte dei quali verranno versati al protagonista). Villa Auditore stessa, mano a mano che il paese rifiorisce, passerà dall'essere poco più di un rudere ad un vero gioiello colmo di capolavori tra cui una galleria con i quadri dei più grandi pittori del tempo.[5]
Il sistema di combattimento è stato migliorato notevolmente, sia dal punto di vista dell'IA (seppur ancora molto deficitaria) sia dal punto di vista dell'inventario. Ezio ha infatti a disposizione un vasto arsenale che comprende armi ad una mano (spade, mazze, asce), a due mani (asce bipenni, alabarde, lance, spadoni), ferri corti (pugnali e coltelli), da lancio (pugnali volanti, bombe fumogene, proiettili) e ovviamente la lama celata, simbolo degli assassini. In questo episodio, il "nuovo Altair" porterà una versione modificata della lama, che non richiede il taglio dell'anulare per essere estratta; in seguito verrà modificata aggiungendovi una piccola scanalatura per inoculare veleno ed una rudimentale pistola, e proseguendo nella trama si potrà ottenere una seconda lama da utilizzare per colpire due bersagli contemporaneamente. Bisogna anche rimarcare la possibilità di effettuare nuove mosse, come sbeffeggiare un nemico per farlo infuriare e facilitare un contrattacco, e il sistema di cura che ripristina la salute fino ad un certo limite (oltre quello bisognerà curarsi da un medico e, se necessario, riparare l'armatura qualora troppo malconcia).

Ambientazioni

Ezio Auditore potrà girare in queste città e nei seguenti luoghi:

Personaggi 

Nemici Ezio Auditore da Firenze: è il protagonista del gioco. Il suo nome significa "aquila", dal latino Aetius, a sua volta derivante dal greco Aetos.

  • Desmond Miles: il discendente di Ezio, usato all'inizio nel primo Assassin's creed dai templari e dopo collabora con altri assassini per scoprire la verità sul suo discendente rinascimentale.
  • Lucy Stillman: Responsabile della fuga di Desmond dall'Abstergo, viene presubilmente uccisa da quest'ultimo mentre è sottomesso al controllo della dea Giunone.
  • Shaun Hastings: Uno storico che non fa parte dell'ordine degli assassini nonostante appoggi la loro causa.
  • Rebecca Crane: Una donna assassina, amica di Lucy e creatrice dell'Animus 2.0 che lei chiama affettuosamente Baby.
  • Altaïr Ibn-La'Ahad: il protagonista del primo capitolo. Desmond ne rivivrà accidentalmente un breve ricordo in una visione venuta senza l'ausilio dell'Animus.
  • Giovanni Auditore: è il padre di Ezio, banchiere e assassino. Come il figlio e l'antenato, anche il suo nome è legato all'aquila: essa infatti è il simbolo dell'evangelista Giovanni.
  • Maria Auditore: madre di Ezio. Nei suoi diari lo descrive come il figlio più testardo.
  • Federico Auditore: fratello maggiore di Ezio.
  • Petruccio Auditore: fratellino di Ezio, per il quale bisognerà trovare 100 piume d'aquila da lui tanto desiderate.
  • Claudia Auditore: sorella minore di Ezio.
  • Mario Auditore: Fratello maggiore di Giovanni e zio di Ezio. Mercenario, signore di Monteriggioni. Addestrerà Ezio e gli darà libero accesso alla villa. E' il capo degli assassini.
  • Cristina Vespucci: fidanzata di Ezio.
  • Duccio de Luca: Ex fidanzato di Claudia Auditore, sorella di Ezio.
  • Amelia: donna (riscontrabile in una missione) da cui Ezio può aver avuto la sua discendenza. Al momento non certo.
  • Leonardo da Vinci: famoso genio rinascimentale. Grande amico di Ezio, costruisce per lui degli strumenti basandosi sul codice di Altaïr. Ha un carattere eccentrico e molto amichevole.
  • Lorenzo de' Medici: è il sovrano della Repubblica fiorentina e il padre del mantenimento della pace nel corso del Rinascimento italiano.
  • Niccolò Machiavelli: è considerato uno dei fondatori della scienza politica moderna. Si scopre essere anche lui un assassino, molto solitario e misterioso.
  • Caterina Sforza: è famosa per il coraggio di sostenere la difesa militare dei suoi Stati. Alleata della Confraternita e amica di Ezio Auditore.
  • ArmiUberto AlbertiGonfaloniere di Firenze e famoso penalista, è divenuto famoso per il suo senso di giustizia e per aver vinto tutte le cause da lui sostenute. Prende ad odiare Lorenzo dopo la confisca di molti dei suoi beni per sanare un vecchio debito con la banca dei Medici, e spinto anche dalla gelosia nei confronti di Giovanni Auditore per la sua influenza sul governo di Firenze si unisce alla causa dei de' Pazzi, tessendo le trame per la congiura che porterà alla distruzione della famiglia Auditore. Verrà brutalmente ucciso da Ezio durante una mostra d'arte del Verrocchio.
  • Vieri de' Pazzi: Figlio minore di Francesco de' Pazzi, membro della seconda famiglia più illustre di Firenze, i Pazzi. A differenza di Ezio, con cui è in aperto conflitto, tende ad evitare gli scontri, lasciando ai suoi numerosi subalterni il lavoro sporco. Nonostante ciò ha un forte spirito di competitività, che lo porta a misurarsi in varie prove agonistiche (tutte truccate). Verrà ucciso da Ezio a San Gimignano.
  • Francesco de' Pazzi: Capostipite della famiglia Pazzi, è il proprietario della più grande banca fiorentina dopo quella dei Medici. Nobile figlio di nobili, disprezza la borghesia, e con la complicità di Rodrigo Borgia e il benestare del papa Sisto IV organizza la famosa Congiura dei Pazzi per spodestare i Medici e recuperare quell'influenza politica sulla città che la sua famiglia aveva sempre avuto prima della comparsa dei Medici. Verrà ucciso da Ezio a Firenze dopo aver inutilmente tentato la fuga, e il suo corpo impiccato sarà gettato all'esterno di Palazzo Vecchio dai sostenitori dei Medici.
  • Jacopo de' Pazzi: Patriarca della famiglia Pazzi, pur essendo un congiurato non prende attivamente parte all'aggressione contro Lorenzo e suo fratello Giuliano. A differenza dei nipoti è pavido e codardo, pronto a scappare al primo segnale di pericolo. Accusato di incompetenza, sarà ferito a morte tra le rovine di un antico teatro romano fuori San Gimignano dallo stesso Rodrigo Borgia, che oltretutto si servirà di lui per catturare Ezio. In seguito l'Assassino, liberatosi delle guardie del Borgia, metterà fine alle sue sofferenze dandogli il colpo di grazia.
  • Stefano da Bagnone: Sacerdote, inquisitore pontificio e membro della Congiura dei Pazzi, è divenuto famoso per essere stato uno dei più sadici e crudeli torturatori del Rinascimento. Pur essendo un uomo di chiesa dichiara apertamente di non credere per nulla in Dio, come del resto quasi tutti i Templari, avendo probabilmente visto con i suoi occhi la verità cosmica racchiusa anche nella Mela dell'Eden. Verrà ucciso da Ezio in un'abbazia nelle campagne attorno a San Gimignano.
  • Antonio Maffei: Giovane sacerdote originario di Volterra, si unisce alla congiura per vendicare il sacco della sua città compiuto dai mercenari fiorentini. La morte uno dopo l'altro di tutti i suoi compagni, unita probabilmente al contatto coi poteri dei Frutti dell'Eden, gli faranno perdere la ragione. Ezio lo ucciderà mentre vaneggia sulla distruzione dei Medici e sul castigo divino dall'alto di una delle torri di San Gimignano.
  • Bernardo Baroncelli: Nobile fiorentino, aderisce alla congiura spinto dall'odio verso Lorenzo per l'esilio del cugino. Subito dopo il fallito colpo di stato si rifugia a Costantinopoli, ma viene stanato dagli agenti fiorentini. Fuggito di prigione, verrà ucciso da Ezio nel mercato di San Gimignano.
  • Francesco Salviati: Arcivescovo di Pisa, detesta Lorenzo per aver ostacolato la sua nomina ad arcivescovo di Firenze, e per questo si unisce ai congiurati guidando le loro truppe all'interno della città. Inseguito da Ezio si rintanerà nella sua residenza-fortezza fuori San Gimignano dove verrà ucciso dopo che Ezio, alla guida di un manipolo di mercenari, darà l'assalto all'abitazione.
  • Emilio Barbarigo: Membro dell'illustre famiglia dei Barbarigo, ha favorito indirettamente la Congiura dei Pazzi fornendo armi ai congiurati. Capo della corporazione dei mercanti diVenezia e fondatore della guardia veneziana, ha conquistato la propria posizione con la corruzione, le minacce e i brogli elettorali, fino a conquistare completamente il sestiere di San Polo, dove spadroneggia indisturbato tra angherie e soprusi. Tra tutti i Templari, sembra essere quello più vicino al Borgia. Uccide insieme al Borgia Jacopo de' Pazzi. Verrà ucciso da Ezio nella sua stessa residenza, il Palazzo della Seta, che diverrà in seguito il quartier generale della Gilda dei Ladri di Venezia.
  • Carlo Grimaldi: Membro del Consiglio dei Dieci, è uno degli uomini di fiducia del Mocenigo, nonché una delle persone più vicine al Doge. Non gode di eccessiva stima da parte dei Barbarigo, in particolare di quella di Silvio, che lo definisce un lacchè. Riceve da Rodrigo Borgia l'incarico di uccidere il Mocenigo avvelenando il suo cibo, in modo da poterlo sostituire con un doge Templare che metta nelle mani dell'ordine la potentissima flotta veneziana. Ezio cercherà di fermarlo introducendosi nel palazzo ducale grazie alla macchina volante di Leonardo da Vinci, ma pur riuscendo nell'impresa di ucciderlo non riuscirà ad impedire l'omicidio del Doge, di cui tra l'altro finirà per essere accusato.
  • Marco Barbarigo: Patriarca dell'illustre famiglia Barbarigo, ottiene l'investitura a doge dopo l'avvelenamento del Mocenigo ad opera di Carlo Grimaldi. Sposato con Carlotta Moro, ex moglie della sua guardia del corpo Dante Moro: Marco, che desiderava la moglie per sé, assoldò dei sicari per ucciderlo. Dante uscì dall'agguato con una grave ferita al cranio che, pur non essendo abbastanza grave da ucciderlo, gli provocò seri danni alle funzioni cerebrali, facendolo regredire ad uno stadio quasi infantile. Marco gli fece quindi firmare un atto di rinuncia al matrimonio e lo assunse come guardia del corpo. Subito dopo la nomina si rinchiude nel palazzo ducale per timore di diventare la prossima vittima di Ezio. Ne uscirà soltanto in occasione del Carnevale con una bella scorta di guardie, e verrà prontamente ucciso dall'Assassino nel bel mezzo di una grande festa in maschera con un colpo di pistola, mentre Marco stava fuggendo con una nave. Il suo posto sarà preso da suo fratello Agostino, alleato di Antonio.
  • Silvio Barbarigo: Giudice e inquisitore della famiglia Barbarigo, ha scalato rapidamente la piramide sociale veneziana grazie all'influenza dello zio, che in seguito ha fatto assassinare. È un uomo scaltro e astuto, che sa sfruttare ogni situazione volgendola a proprio vantaggio. Dopo la morte dello zio Marco si rinchiude nell'Arsenale di Venezia assieme a Dante Moro, divenuto la sua guardia del corpo. Verrà ucciso da Ezio mentre cerca di salire su una nave diretta a Cipro per recuperare la Mela dell'Eden.
  • Dante Moro: Ex comandante della guardia cittadina di Venezia e membro dell'illustre famiglia dei Moro, era sposato con Carlotta Moro, che fu data in sposa a Marco Barbarigo per via della ferita al cranio subita da un agguato di Marco, che lo fece regredire ad uno stato quasi infantile; fu perseguitato da Marco che lo costrinse a dare sua moglie. Dopo la morte del suo padrone diventa il guardaspalle di Silvio Barbarigo. Estremamente forte e pericoloso, verrà affrontato da Ezio in più di un'occasione, venendo infine ucciso insieme a Silvio mentre assieme a lui cerca di imbarcarsi per Cipro.
  • Ludovico e Checco Orsi: Membri della famiglia Orsi, sono due pericolosi usurai. Avidi di denaro oltre ogni immaginazione, non disdegnano complotti e omicidi, e infatti vengono reclutati da Caterina Sforza per uccidere il marito Girolamo Riario, Templare e signore di Forlì. In seguito vengono assoldati dal Borgia per recuperare la Mela dell'Eden e la mappa delle Pagine del Codice nascosta nella Rocca di Rivaldino, per questo con le loro truppe attaccheranno Forlì, ma verranno entrambi uccisi da Ezio dopo aver tentato di costringere Caterina alla resa rapendo due dei suoi figli.
  • Girolamo Savonarola: Monaco benedettino originario di Ferrara, è un fanatico integralista che vede nell'epoca in cui vive l'incarnazione stessa della lussuria e del male. Dopo aver sottratto ad Ezio la Mela dell'Eden ritorna a Firenze, e approfittando sia dei poteri della Mela sia del vuoto di potere lasciato dalla morte di Lorenzo comincia una sistematica distruzione di quanto da lui considerato immorale e indegno. Rientrato a sua volta a Firenze Ezio uccide uno per uno i nove cittadini nobili che appoggiano il nuovo governo, riuscendo in questo modo a sollevare una rivolta popolare contro il frate. Savonarola, privato della Mela, viene travolto da una folla inferocita e trascinato davanti a Palazzo Vecchio per essere bruciato sul rogo, ma Ezio gli risparmierà quell'inutile sofferenza dandogli una rapida morte prima che le fiamme lo raggiungano.
  • Rodrigo Borgia: Gran Maestro dell'ordine dei Templari, è soprannominato Lo Spagnolo per le sue origini valenciane. È convinto di essere il Profeta, colui che accedendo alla cripta nascosta nelle Grotte Vaticane farà suo il più grande potere di tutti i tempi. Già anni prima era stato quasi catturato da Giovanni Auditore, al quale era sfuggito per un vero miracolo, e dopo quell'evento ha dato il via ad una campagna di complotti che lo ha portato a dominare indirettamente, tramite alcuni suoi subalterni, alcuni dei più importanti e potenti stati italiani. Divenuto papa col nome di Alessandro VI affronterà Ezio nel faccia a faccia decisivo nella Cappella Sistina. Non riuscirà tuttavia ad accedere alla Cripta, che si aprirà invece davanti ad Ezio, il quale, comprendendo che per lui la consapevolezza di non essere il Profeta è una punizione di gran lunga peggiore della morte, deciderà di risparmiargli la vita.
Come specificato precedentemente, l'inventario delle armi è stato notevolmente ampliato rispetto al precedente capitolo; alcune di esse saranno ottenute nel corso della trama, mentre altre aggiuntive potranno essere acquistate dai fabbri sparsi per le città. Le tipologie principali di armi a disposizione di Ezio sono:
Armi ad una mano: sono le armi principali del gioco, nonché quelle più bilanciate in termini di potenza e maneggevolezza. Sono la scelta più indicata contro quasi tutti i tipi di guardie, nonché un ottimo modo per tenere a distanza coloro che tentano la tattica dell'accerchiamento. Tra di esse figurano spade (le più utilizzate dai nemici) di varia foggia, mazze, magli ed asce.
Armi a due mani: non sono direttamente equipaggiabili ma vanno sottratte alle guardie più corpulente (uccidendole o disarmandole); pur essendo estremamente potenti, data la loro mole sono difficili da maneggiare e sfruttare per un contrattacco. Comprendono spadoni, alabarde, lance e alcuni oggetti di fortuna tra cui forconi e ramazze.
Ferri corti: a causa delle dimensioni ridotte, queste armi sono l'ideale per contrattacchi rapidi e letali contro piccoli gruppi di guardie; sono però sconsigliati in caso di un massiccio accerchiamento, dato che offrono poca difesa e al di fuori dei contrattacchi la loro potenza è piuttosto bassa. Tra di essi vi sono pugnali e coltelli di varie dimensioni e forme.
Lama celata: è il simbolo di ogni Assassino, nonché il suo più fido alleato e il modo migliore per uccidere qualcuno silenziosamente e di sorpresa. Dopo essere stata modificata da Altair stesso, la lama celata non richiede più l'amputazione dell'anulare per essere estratta. Recuperando varie pagine del Codice degli Assassini, Leonardo da Vinci sarà in grado di crearne una aggiuntiva, permettendo di colpire più bersagli simultaneamente e di aggiungervi una piccola placca metallica sulla polsiera per poter deviare gli attacchi nemici.
Lama avvelenata: un potenziamento della già eccellente lama nascosta. Grazie ad una piccola scanalatura, è possibile inoculare piccole quantità di veleno nel nemico al semplice contatto, il quale causerà un breve momento di spossatezza seguito da frenesia incontrollabile e morte entro un minuto al massimo. La quantità di veleno è limitata, ma può essere aumentata acquistando boccette più capienti.
Pistola: si tratta di una rudimentale pistola, fissata sopra il blocco del meccanismo a molla della lama celata; si può così prendere la mira distendendo il braccio senza paura di ferirsi. Per fare fuoco bisogna attivare il cane con il braccio libero: verrà sparata una piccola sfera di piombo in grado di uccidere in un sol colpo un essere umano anche a distanza considerevole (diverse decine di metri). I punti deboli principali sono la visibilità (avendo una canna ridottissima dopo lo sparo si ode un boato assordante unito ad una nuvola di fumo bianco, non esattamente l'ideale per passare inosservati) e il tempo richiesto per prendere la mira, fattori che rendono la pistola totalmente inadatta per uccisioni silenziose o di soggetti in fuga.
Pugnali da lancio: si tratta appunto di piccoli coltellini molto leggeri ed equilibrati, che se lanciati con precisione possono penetrare nella carne del nemico ledendo gli organi vitali e uccidendo in uno o due colpi al massimo. Il loro limite principale è la totale inefficacia se non lanciati con precisione, nonché il loro numero limitato (aumentabile acquistando apposite taschine).
Tirapugni: formato da due strati di velluto in mezzo al quale vi è della maglia di ferro, grazie alle placchette metalliche sulle falangi il tirapugni aumenta notevolmente la potenza degli attacchi corpo a corpo e permette di disarmare un nemico evitando di ferirsi la mano.
Bombe Fumogene: nonostante non siano delle vere armi, il loro utilizzo è legato alle battaglie; in caso di accerchiamento o eccessivo sovrannumero dei nemici è possibile lanciare a terra una di queste piccole sfere per formare una nuvola di fumo bianco che fungerà da copertura per la fuga. Le controindicazioni principali stanno nel fatto che bisogna avere le mani libere per lanciarla e che è possibile portarne soltanto tre alla volta.
Denaro: come per le bombe fumogene, non si tratta di una vera arma ma di un espediente per facilitare i compiti di Ezio; lanciando denaro guardie e passanti si getteranno a raccoglierlo, abbandonando le postazioni di guardia nel primo caso o ostacolando un eventuale inseguimento nel secondo.
Medicine: inserite nell'inventario delle armi, le fiale di medicina contengono una piccola quantità di sali che una volta inalati leniscono il dolore. Possono essere acquistate da un qualunque medico e se ne possono portare con se solo 5 con la fiala piccola, 10 con la media e 15 con la grande.

FONTE: WIKIPEDIA